Prima ancora che iniziate a leggere questa recensione è bene chiarire una cosa: non stiamo parlando di un disco metal. “Trance :n: Dance” è infatti un album catalogabile come EBM/Future Pop, contenente sì degli elementi tipici del gothic e del black sinfonico, ma sostanzialmente composto di elettronica ballabile. Il feeling dei brani è oscuro, l’immaginario erotico e morboso, alcune parti sono cantate in screaming e ci sono persino delle chitarre distorte, tuttavia questo è niente se confrontato al ruolo dei beat (studiati appositamente per farvi scuotere al loro ritmo): in sostanza il tutto è stato composto allo scopo di farvi dimenare i fianchi, e non di farvi scuotere la testa.
Chiarito questo i pezzi sono molto coinvolgenti ed il disco mi è piaciuto, personalmente trovo che gli Ad Inferna sappiano maneggiare piuttosto bene queste sonorità. La cosa che mi ha lasciato perplesso è invece che delle 12 tracce presenti sul disco solo 7 sono composizioni della band, 4 brani sono infatti dei remix ed uno è una cover (pregevole, ma sempre cover) della nota “Fade To Grey”. Sono stato indeciso sul voto da assegnare proprio per questo motivo, tuttavia alla fine ho optato per un 3/5 molto abbondante (quasi un 4/5) proprio per la carenza di pezzi “originali” e per via del fatto che i remix non mi sono piaciuti molto.

Se siete arrivati fino a qui dovreste ormai aver capito se “Trance :n: Dance” fa per voi o meno, comunque ribadisco che non è un capolavoro, ma se vi piacciono le sonorità che propone probabilmente lo apprezzerete. Se invece siete dei metallari duri e puri statene alla larga, dopo pochi secondi lo cataloghereste subito come una inascoltabile “truzzata”.

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