Un altro disco di power metal. Non è che gli Accla band brasiliana abbiano cercato di differenziare la loro proposta in maniera diversa da quanto previsto, ma di buoni spunti  in questo “Landscape Revolution” c’è ne diversi. Buona la produzione, sound potente ed altamente melodico, poco complicato e molto diretto. Un album che necessita diversi ascolti prima di essere giudicato, complice probabilmente anche quanto offerto da un mercato discografico ormai fin troppo immerso in innumerevoli release analoghe. Il sound degli Accla si avvicina molto a quello dei coetanei Angra, tanto per citarne una, e se da un lato va detto che la voglia di questa band non regala particolare interesse in termini di originalita’, non si puo’ non sottolineare l’impatto professionale e maturo del disco prodotto durante l’ascolto. Ci sono diverse melodie azzeccate, come spesso pure i brani ben costruiti, anche se per ricevere il giusto riconoscimento, soprattutto in palcoscenici ambiti, c’e ancora da lavorare sotto il profilo della personalita’, e pur vero che non si puo’ bocciare una band solamente per questo motivo vista la prova sopra la sufficienza di tutti i singoli componenti in un album  che propone davvero tanto di buono,  bella ad esempio la rocciosa “Ride”, la ruffiana “Living For A Dream”, la classica power song “Trace” dal ritornello azzeccato o la conclusiva maideniana “Sunight”. Detto questo, i dodici pezzi che compongono “Landscape Revolution” sono trascinanti e lasciano di certo una buona impressione, soprattutto in prospettiva futura quindi forza e coraggio!

 

 

 

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