I 5th Element nascono per il volere del chitarrista Raffaele Albanese (From The Depth, ex Winter Haze). Inizialmente concepiti come un side project del giovane chitarrista , diventano poi una band a tutti gli effetti. Questo demo nasce col preciso intento promozionale, ad uso e consumo delle case discografiche e delle riviste/webzine. C’è da precisare che il dischetto in questione si differenzia abbastanza da quello che sarà poi il vero e proprio album, “Make The Difference”: infatti mentre il full-length album è stato concepito come un’opera che vede coinvolti diversi musicisti (vedi qui la lista completa dei guest musicians), il demo presenta una line-up fissa con Raffaele Albanese nel doppio ruolo di cantante/chitarrista, Giulio Capone alle tastiere e alla batteria, Santo Clemenzi al basso, e Roberto Tiranti come unico guest vocalist nella prima traccia. Il cd difatti si apre con One In A Million, brano classicamente power, impreziosito dall’ugola del superbo singer dei Labyrinth. Un coro decisamente irresistibile, da cantare fin dal primo ascolto, e un ottimo lavoro di Albanese che mette la sua sei corde prevalentemente a servizio del brano pur regalandoci un assolo quanto meno godibile. Si prosegue con Solitude brano power non particolarmente veloce, introdotto da un riff sferzante accompagnato da tastiere di Capone classicamente melodiche. Come detto precedentemente questa volte è lo stesso Raffaele Albanese a cimentarsi dietro il microfono con risultati più che discreti, sfoderando un timbro piuttosto personale che difficilmente può essere accostato ai cantanti power più in voga nella scena metal. Anche in questo coso il chitarrista non si fa prendere la mano e lo strumento svolge al meglio il proprio ruolo per esaltare la dinamica del pezzo. Sulla stessa falsariga Silk Knives, dal coro decisamente melodico e con le tastiere che sorreggono la struttura portante del pezzo. Farewell For Everyday è invece una ballad introdotta dal piano e con il basso di Clemenzi in evidenza. Diretto e indovinato il solo di chitarra che mantiene la malinconia di fondo della canzone. In chiusura troviamo The 5th Element, pezzo più cadenzato che può richiamare alla mente gli Stratovarius più intimistici. Ottimo lavoro sia di chitarra che di tastiere per la struttura di questo brano che si rivela probabilmente come il più completo e interessante di questo demo. Se il buongiorno si vede dal mattino, la versione completa di “Make The Difference” potrà regalarci davvero delle grandi sorprese. Ora la band è presumibilmente alla ricerca di un contratto discografico per stampare l’album, voi intanto rimanete sintonizzati!

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